Esplorazione dell’inconscio – 4
Analisi dei sogni (II) – con indicazioni pratiche per lavorare con i sogni
Gli sforzi per decodificare i sogni hanno accompagnato da sempre la storia dell’uomo. Al di là dei molteplici orientamenti, quello che oggi è chiaro e condiviso è che il sogno è carico di elementi tipici della soggettività del sognatore. Il lavoro che si fa in Psicosintesi con il materiale onirico è di permettere al soggetto di riappropriarsi delle parti di sé e della propria storia che agiscono nel sogno.
Per orientarci in questo processo aiuta ricordare che le figure oniriche si prestano a vari livelli di interpretazione, tutte ricche fonti di informazione e guida per la persona che sogna. Queste differenti interpretazioni sono spesso connesse e tra loro complementari. Ad esempio, l’immagine di un cane rabbioso potrebbe rappresentare:
- espressione di una parte di noi (subpersonalità) aggressiva ed arrabbiata;
- la rappresentazione di qualche persona significativa arrabbiata del nostro passato (il genitore o altre figure sostitutive);
- la rappresentazione di qualche persona significativa arrabbiata del nostro presente (il coniuge, il datore di lavoro, qualche amico…);
- la rappresentazione di qualche istanza collettiva aggressiva (quando il sogno mette in scena contenuti dell’inconscio collettivo);
- e, infine, può rappresentare anche il nostro cane reale che è veramente aggressivo.
Per la Psicosintesi é poi di particolare interesse cogliere nei sogni l’apparire di aspetti provenienti dalle aree superiori dell’inconscio poiché, talvolta, autentiche aspirazioni autorealizzative cercano di fare sentire la propria voce attraverso questo canale espressivo.
INDICAZIONI PRATICHE
Vi sono infiniti modi per lavorare con i sogni. Oltre a rievocare mentalmente e a raccontare un sogno, possiamo anche:
- completarlo, se occorre
- variarlo, inventando un finale diverso, eliminando o inserendo altri elementi
- collegarlo ad altri sogni, per osservare eventuali analogie contrasti, ecc.
- illustrarne i contenuti in vari modi
- ricavarne delle rappresentazioni plastiche (argilla, ecc.)
- trasformarlo in una fiaba
- cantarne il motivo dominante
- trarne spunti per qualche gioco
- trasformarlo in una poesia
- farne una sintesi, attraverso il disegno di un mandala che ne comprenda i personaggi e altro
- utilizzarlo per acquisire nuove abilità immaginative
- calarsi nei ruoli dei diversi personaggi e imitarli
- trasformare i personaggi in maschere e indossarle
- assegnare i loro ruoli ad altri, fungendo da registi
- drammatizzare il sogno o una sua parte.
Tutte queste differenti modalità di lavorare con i sogni si trovano descritte in modo chiaro ed avvincente nel bel libro dello psicosintetista Renzo Rossin, Crescere sognando (La Meridiana, 2009).
Per approfondire:
Conosci, Possiedi, Trasforma te stesso, Xenia (pp. 159-168) – Acquista adesso