Esplorazione dell’inconscio – 7

Identificazione simbolica – con un esercizio

Vi sono vari temi-chiave importanti a disposizione dello psicosintetista nel suo lavoro con il materiale simbolico ed immaginativo. Due di essi furono formulati da Désoille: il tema del movimento verso l’alto e quello del movimento verso il basso.

Richard Gerard ne presenta un terzo che consiste appunto nell’identificazione simbolica, in cui si domanda al paziente di identificarsi con tutte le sue rappresentazioni simboliche. Egli la considerava la tecnica della Psicosintesi per eccellenza perché rende capace il soggetto di integrare in sé la totalità di ciò che esiste, e cioè tutto il mondo interno ed esterno” (Gerard, 1986, p. 7).

  • Nel caso di immagini di persone, questa tecnica serve ad aumentare la nostra empatia;
  • nel caso di immagini naturali (come fiumi, stelle, fiori) tende ad evocare sentimenti di partecipazione intima con l’intero universo;
  • nel caso di immagini ripugnanti, terrificanti, aiuta a recuperare parti di noi stessi che, fino a quel momento, avevamo represso o proiettato su altre persone;
  • in tutti i casi porta ad una relazione più diretta e profonda con tutto ciò che esiste dentro e fuori di noi, ed è quindi più utile ed efficace di un’interpretazione puramente intellettuale (Ferrucci, 1981, p. 28).

L’identificazione simbolica è particolarmente applicabile alla risoluzione di tensioni psicosomatiche poiché identificarci simbolicamente con posizioni corporee, gesti fisici, parti del corpo facilita l’integrazione psicofisiologica e aiuta a chiarire la componente psichica nella cura di disturbi psicosomatici (Gerard, 1986, pp. 4-5, p. 8).

ESEMPIO DI IDENTIFICAZIONE SIMBOLICA (Guggisberg Nocelli)

Si chiede al soggetto di immaginare, ad esempio, che egli è la persona, l’animale, la pianta, l’oggetto o l’elemento naturale (fiume, mare, montagna, e così via) che ha incontrato in una visualizzazione o nei suoi sogni. Lo si aiuta a sentire e sviluppare il più spontaneamente possibile il contenuto affettivo di quest’identificazione, perfino l’identificazione con un oggetto, e a impersonare la scena da questo punto di vista.

  1. Individuare l’immagine con cui si vuole lavorare (può essere un’immagine onirica, un disegno libero, un’immagine apparsa nel corso di una visualizzazione guidata, una metafora emersa durante il colloquio verbale ecc.)
  2. Visualizzare l’immagine. Può anche essere utile chiedere di disegnare l’immagine e utilizzare poi il disegno come supporto all’identificazione.
  3. Identificarsi, immaginare di divenire l’immagine stessa.
  4. Lasciar esprimere liberamente al soggetto i vissuti e le risonanze che accompagnano l’identificazione.
  5. Eventualmente guidare il soggetto ad approfondire i suoi vissuti utilizzando la stella delle funzioni psichiche:

“Ora che ti sei identificato con (l’animale, la pianta, l’oggetto…):

  • cosa succede nel tuo corpo? quali sensazioni si producono (se se ne producono?) dove? nasce una postura? nascono dei gesti? dei movimenti?
  • si attivano dei desideri, dei bisogni?
  • delle emozioni e sentimenti?
  • quali eventuali altre immagini?
  • quali pensieri?
  • intuizioni?”

Per approfondire:

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