Esperienze della Psicosintesi – 6

La sintesi degli opposti (sintesi II)

In Psicosintesi si considera anche un altro tipo più ampio e generale di sintesi: la sintesi degli opposti. Come già la tendenza alla sintesi, anche il principio di polarità si riscontra in tutti i livelli della manifestazione: nel mondo fisico, nei tre regni della vita organica (vegetale, animale, umano), nel campo delle emozioni e dei sentimenti, a livello mentale e a livello della personalità nel suo insieme.

Se prendiamo, ad esempio, quest’ultimo livello, troviamo varie polarità che sono state ampiamente studiate dalla psicologia moderna. Le principali sono: corpo – psiche; conscio – inconscio; inconscio superiore – inconscio inferiore; passività/sensibilità/recettività – attività/dinamismo/volontà; estroversione – introversione; aspirazione – ispirazione; sentimento/cuore/Eros – mente/ragione/Logos (Assagioli, Equilibramento e sintesi degli opposti).

Tra i due aspetti di una polarità ci possono essere differenti tipi di relazione.

  • Certi individui sembrano totalmente definiti (in Psicosintesi diciamo “identificati”) da un solo aspetto, mentre l’altro è come se non esistesse: si tratta di persone che, ad esempio, si lasciano sempre guidare dalla pancia, dalle emozioni e non ascoltano mai la ragione, o coltivano un atteggiamento ascetico nei confronti dell’esistenza arrivando magari a condannarne la parte sensuale. Il risultato di un tale atteggiamento è il ristagno, non c’è tensione creativa e il processo evolutivo di crescita è bloccato.
  • Ancora più comune del ristagno è l’oscillazione fra due opposti. L’oscillazione è spesso il risultato di una repressione generata da una modalità di ragionare secondo la logica dell’aut aut: cioè, o seguo quello che mi indicano emozioni e sentimenti, o ragiono in modo freddo e distaccato; o mi dedico rigorosamente a dure pratiche ascetiche, o mi lascio travolgere dai piaceri sensuali. Ma questi tentativi di sopprimere uno dei due poli non funzionano e, prima o poi, la parte negata riemergerà nel campo di coscienza con tutta la sua forza proseguendo il moto oscillatorio.
  • La soluzione proposta dalla Psicosintesi consiste nel rimanere consapevoli di entrambi i poli contemporaneamente, senza identificarsi con nessuno dei due in maniera esclusiva: si deve cioè generare una tensione creativa, un equilibrio dinamico. Questo è possibile dall’identificazione con l’io che è libero da entrambi gli aspetti della polarità. Si arriva così ad un movimento ritmico e creativo che porta ad una loro espressione ciclica (logica dell’et et): e sono capace di ascoltare le mie emozioni e i miei sentimenti, e so tener in giusto conto i suggerimenti della mia ragione; e percorro una via di ricerca spirituale, e gioisco della bellezza e della sensualità della vita.
  • In seguito, l’attivazione dell’io personale che, ricordiamolo, non è che un riflesso del Sé transpersonale, può portare i due aspetti della polarità ad avvicinarsi l’un l’altro fino a fondersi dando luogo ad una vera e propria sintesi, ad una nuova realtà. Essa indica un cambiamento di livello, un momento di crescita. Nella sintesi abbiamo la capacità di integrare pancia e testa (sono “razionalmente-emotivo” ed “emotivamente-razionale”), sappiamo coniugare in modo nuovo spiritualità e sensualità (sono “sensualmente-spirituale” e “spiritualmente-sensuale”). In verità, la sintesi è maggiore della somma delle sue parti e presenta caratteristiche paradossali e trans-logiche. Per questo motivo, le parole non la possono descrivere pienamente. La sua qualità profonda si esprime meglio attraverso le immagini e i simboli.

Per concludere, possiamo affermare che il processo di sintesi è una delle vie più propizie e sicure da seguire per aprirsi alle esperienze supercoscienti e, almeno in parte, alla realizzazione del Sé transpersonale.

Per approfondire:

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