Esplorazione dell’inconscio – 2

Ama te stesso: la tecnica dell’accettazione (con un esercizio)

Gli esercizi legati alla tecnica dell’accettazione possono essere considerati preparatori all’esplorazione e all’integrazione dell’inconscio, particolarmente di quello inferiore, ma non solo. Alcune persone, infatti, rifiutano sé stesse ad un livello così profondo da non riuscire neppure ad iniziare un lavoro di crescita personale se prima non hanno elaborato questo tema.

Lo sviluppo di un atteggiamento di accoglienza verso di sé

consente ad un individuo di affrontare tutto ciò con cui ha bisogno di confrontarsi,

senza cadere nell’autoaccusa e ripudiare il valore della propria persona.

Accogliersi significa onorare la realtà di ciò che si è; riconoscere, ammettere e accogliere la nostra totalità di esseri umani, diventare interi. Accettarsi significa stare dalla propria parte, diventare i migliori amici di sé stessi. Ma accettare amorevolmente la persona che siamo non è affatto semplice. In questo processo ci può aiutare sapere che quando fatichiamo ad accoglierci, o ad accogliere parti di noi, aspetti del nostro carattere, in genere siamo vittime di due false credenze:

  1. Da un lato crediamo, accettandoci, di dover per forza approvare e giustificare tutto di noi stessi. In realtà la disponibilità a vivere e ad accettare i propri vissuti non implica necessariamente giustificarli, cioè “renderli giusti” e lasciarsene guidare in modo acritico. Supponiamo di aver fatto qualcosa di cui ci pentiamo, ci vergogniamo oppure ci rimproveriamo. L’accettazione di noi stessi non afferma che la cosa sbagliata in realtà è giusta, ma ci concede l’errore, lo perdona e ci sprona a comprendere cosa ci abbia portato lì per fare meglio e diversamente la prossima volta. Possiamo dunque accettare un dato di fatto e, contemporaneamente, decidere fermamente di evolverci da esso.
  2. Dall’altro lato crediamo che, se ci accettiamo per quello che siamo, questo ci porti a divenire indifferenti al cambiamento o al miglioramento. Ma l’accettazione non è rassegnazione (De Paolis, 2022). Anzi, l’accettazione è proprio il contrario della rassegnazione perché rende le persone libere e in grado di andare fiduciosamente verso la vita. Accettarsi quindi non significa restare passivi di fronte ai propri limiti. L’accettazione di sé è piuttosto la condizione imprescindibile per cambiare e crescere. Se non accogliamo la realtà di ciò che viviamo e siamo, non abbiamo alcuna possibilità di confrontarci con le parti del nostro essere che richiedono una trasformazione. Ci troviamo quindi di fronte ad un fondamentale paradosso: l’accettazione di quello che siamo è la condizione per il cambiamento, la negazione di quello che siamo ci lascia impantanati nei nostri comportamenti.

Ovviamente possiamo impiegare la tecnica dell’accettazione, non solo quale preparazione all’esplorazione dell’inconscio, ma ogni qualvolta lungo il percorso psicosintetico si renda necessario un lavoro sulle istanze super-egoiche, sulle parti perseguitanti (il censore/il critico/il giudice/il carnefice interiore) e su quelle perseguitate (il censurato/la vittima/l’abusato).

UN ESERCIZIO

La visualizzazione seguente vuole sviluppare, intensificare e favorire l’ancoraggio di un generale atteggiamento di accettazione verso noi stessi. Promuovendo un sentimento di amore e di benevolenza nei confronti della propria persona, esso porta a divenire consapevoli del proprio valore, della preziosità, unicità ed insostituibilità del proprio essere e a sviluppare un sentimento di libertà di esistere in tutta la propria pienezza.

  • Visualizzazione per favorire l’accettazione di sé (Guggisberg Nocelli, 2004)

Assumiamo una posizione comoda e chiudiamo gli occhi. Chi non si sentisse a proprio agio con gli occhi chiusi può tenerli aperti rivolti verso il basso a favorire comunque l’introspezione. Facciamo qualche respiro profondo e, ad ogni espirazione, lasciamo che le tensioni del corpo si allentino un poco (rilassiamo le gambe, il bacino, il tronco, le braccia, le spalle, il viso e tutta la testa).

Ed ora immaginate di camminare in un paesaggio che ispira benessere e tranquillità… Vi sentite sereni e siete consapevoli che vi state recando in un luogo speciale, un luogo che rende possibile la riconciliazione con voi stessi… Mentre camminate leggeri in quella direzione osservate con interesse e curiosità quello che vi circonda… dove vi trovate? vi sono dei profumi particolari nell’aria? com’è la qualità della luce? quali suoni udite?

Ad un certo punto percepite con gioia che il luogo che state cercando è vicino… lo iniziate a scorgere in lontananza e vi avvicinate osservandolo bene… Prendendovi il vostro tempo entrate in questo spazio e vi guardate attorno con meraviglia e ammirazione… poi scegliete un posto per sedervi in tranquillità… il vostro posto.

Una volta seduti provate una sensazione molto piacevole di calore e di pace che vi avvolge come una morbidissima coperta… un calore e una pace che, piano piano, raggiungono ogni cellula del vostro corpo, ogni parte del vostro essere… e, con questo calore e questa pace, sentite crescere un profondo sentimento di amore, di benevolenza e di accettazione nei vostri confronti… divenite consapevoli del vostro valore, della preziosità del vostro essere, della vostra unicità ed insostituibilità!

Sapete che in questo spazio sacro siete liberi di essere esattamente quello che siete… liberi di accogliervi interamente, di accettarvi completamente… Siete liberi di esistere in tutta la vostra pienezza. Per ancorare l’esperienza portate la mano destra sul vostro petto e assaporate ancora un poco, in silenzio, le buone sensazioni che vivete.

Ora lasciate che emerga una parola o una semplice frase che esprima amore e accettazione nei vostri confronti e ripetetela alcune volte mentalmente proponendovi di ricordarla.

È quasi giunto il tempo di partire ma, prima di farlo, vi guardate attorno ancora una volta e scorgete qualcosa che è stato lasciato lì in dono per voi: un oggetto, un simbolo che vi ricorderà questo luogo di riconciliazione e accettazione. Lo prendete con voi e, ringraziando, vi incamminate sereni e rinnovati sulla via del ritorno consapevoli del fatto che potrete ritornare in questo spazio ogni volta che ne sentirete il bisogno e il desiderio.

Per approfondire:

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