modello ideale
Esperienze della Psicosintesi – 5

Il modello ideale: ciò che possiamo e vogliamo diventare

Il modello ideale è una delle fondamentali tecniche attive impiegate in Psicosintesi per favorire i processi di cambiamento e trasformazione e consiste, tra le altre cose, nell’utilizzo creativo della funzione immaginativa.

La Psicosintesi riconosce da sempre che l’immaginazione ha l’incredibile potere di modellare profondamente la nostra persona, sia in senso positivo che negativo. Sappiamo bene che coltivare immagini negative di noi stessi può deformare profondamente la nostra vita. Altre immagini invece, in particolare quando vengono impiegate in modo sistematico ed esplicito, come nella tecnica del modello ideale, hanno il potere di stimolare quello che di buono c’è in noi, di evocare nuove facoltà e qualità, di favorire l’espressione di chi siamo realmente, di portare a compimento quello che sentiamo essere il nostro autentico progetto esistenziale.

A ben vedere la tecnica del modello ideale ricapitola un po’ tutte le fasi del percorso psicosintetico. Spesso, infatti, all’inizio del nostro percorso non abbiamo un’immagine chiara della direzione verso cui vogliamo muoverci, non sappiamo esattamente chi siamo e chi vogliamo diventare. Per questo motivo è indispensabile che, anzitutto, ci interroghiamo sulle differenti immagini che abbiamo di noi stessi (il tema della molteplicità dell’animo umano e delle subpersonalità). Successivamente avviene tutto il lungo processo di comprensione, accettazione e disidentificazione da queste differenti immagini, in particolare da quelle che non ci appartengo più e che bloccano il nostro processo evolutivo. Infine, grazie allo spazio che abbiamo creato con la disidentificazione, si attiva l’esperienza dell’io, la scoperta della nostra autenticità.

A questi primi tre passaggi (molteplicità, disidentificazione ed esperienza dell’io) – che costituiscono la fase preparatoria della tecnica del modello ideale – succede la fase creativa vera e propria che prevede anzitutto la scelta del modello, cioè la definizione dell’idea-immagine cui ci vogliamo ispirare; poi l’attivazione della volontà di attuarlo, di renderlo manifesto e di incarnarlo e, infine, la sua visualizzazione vivida, precisa e perseverante fino a quando non si cominciano a manifestare dei reali effetti trasformativi nella nostra vita quotidiana.

Fase preparatoria

– La molteplicità interiore (le differenti immagini che abbiamo di noi)
– La disidentificazione (comprensione accettazione e disidentificazione)
– L’autoidentificazione (esperienza dell’io, scoperta del proprio “centro”)

Fase creativa

– La scelta del modello (modello esterno o interno)
– L’evocazione della volontà di attuarlo
– La visualizzazione vivida e precisa del modello (utilizzo della funzione immaginativa e delle leggi della psicodinamica)
– La ripetizione costante

Ma il modello ideale non è solo una tecnica che prevede specifici passaggi, è soprattutto uno strumento che promuove la costruzione di un nuovo atteggiamento interiore nei confronti delle inevitabili trasformazioni e dei cambiamenti con cui ogni giorno ci confrontiamo.

Infatti, solitamente il modificarsi della nostra persona avviene in modo accidentale ed inconsapevole, noi tendiamo a subire i cambiamenti della vita. Per la Psicosintesi invece, la trasformazione può divenire una modalità di agire attiva e positiva, basata sulla conoscenza di noi stessi, sulla chiarezza di ciò che vogliamo realizzare e del perché lo vogliamo fare, e sull’uso consapevole del potere dell’immaginazione e di altre tecniche attive per favorire e sostenere le trasformazioni che coscientemente scegliamo di perseguire.

Per approfondire:

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